Un pomeriggio, uno dei lunghi pomeriggi delle giornate di quarantena, abbiamo deciso che la geografia sarebbe stato il nostro antidoto alla noia e alla tristezza.
Ci siamo divertiti a diventare esploratori in casa nostra, non potendo uscire, e abbiamo viaggiato stando fermi, spulciando con più attenzione i posti della quotidianità e scoprendo che la geografia è ovunque. Come? Semplice, abbiamo lavorato con la fantasia, soprattutto, mescolata però a qualcosa di molto reale.
E quindi abbiamo messo il naso nelle nostre dispense, per scoprire la provenienza degli alimenti che ogni giorno mettiamo sulle nostre tavole, o quella dei vestiti nei nostri armadi. Ma ancora, abbiamo viaggiato attraverso gli oggetti, che magari sono ricordi di viaggi o vacanze, oppure mappato i movimenti del nostro gatto dentro casa.
Dunque, ci siamo divertiti e insieme abbiamo capito che la geografia è la base della nostra realtà e che è fatta di spazi piccolissimi eppure sconfinati, e che si può essere buoni esploratori anche stando in casa, se sappiamo affinare la nostra capacità di osservazione.
Qui di seguito, alcuni dei nostri lavori.