“Il Vangelo secondo Larry” è un romanzo per ragazzi di Janet Tashjian. La scrittrice usa un espediente in modo da coinvolgere di più il lettore: finge che il volume sia stato scritto dall’adolescente Josh, un ragazzo che vive col suo patrigno e ama il computer e la tecnologia. Un giorno un po’ per noia e un po’ per salvare il mondo apre un sito col nome di Larry, su cui scrive opinioni e sermoni su vari temi di attualità. Il suo patrigno lavora per una multinazionale e questo inizierà a provocare delle incomprensioni tra loro: Josh infatti è contro le multinazionali, le ingiustizie e il consumismo sfrenato. Lui decide quindi di dimostrare che si può vivere solo con 75 oggetti. È questa la cosa che in particolare mi ha scioccato, perché guardando tutti gli oggetti che ho in casa mia mi è sembrato assurdo di poterne possedere così pochi. Nonostante Josh abbia un sito dove poter esprimere i suoi pensieri, in realtà è timido e introverso, tanto che quando ha bisogno di pensare e riflettere o, ancora, quando deve scrivere sul suo sito, si reca in un bosco in una “tana” sotterranea. Anche se inizialmente voleva scrivere sul web solo per sfogarsi, poi le sue riflessioni diventano famose e addirittura arrivano i primi fan che organizzano un festival in suo onore: il Larryfest! Da allora sarà inseguito da fotografi, giornalisti e fan, perderà la sua migliore amica, Beth, di cui è anche innamorato e avrà dei problemi con il patrigno. Tutti ormai sono solo interessati alla sua fama. Così, dopo aver riflettuto a lungo prende una decisione drastica per uscire fuori da questa situazione… e tutto ciò ci fa riflettere su quanto il successo possa essere effimero, superficiale, fumoso e illusorio.
Dopo aver letto il libro mi sono fatta questa domanda: noi siamo come Larry o alla fine dei conti ci vendiamo in qualche modo alle multinazionali? Ho iniziato ad osservare gli oggetti che ho e i loghi stampati su di esse: Larry mi ha aiutato ad aprire la mia mente e capire che spesso siamo bombardati dalla pubblicità eccessiva e quindi influenzati da essa. In conclusione, penso che bisogna conoscere ciò che ci circonda e capire ciò che va bene e ciò che non va bene, farci sempre domande e non perdere mai di vista le persone, che contano più degli oggetti. Consiglio questo libro per potenziare la nostra conoscenza e prepararci ad affrontare i pericoli della rete.
Sara Ricchiuto