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Abbiamo anche dei doveri

È vero che la nostra Terra è in affanno. Lo è per i tanti problemi che la affliggono, la distruggono, la modificano negativamente e che la fanno piangere. L’inquinamento è uno di questi. Sono molto sensibile a questo argomento perché trovo profondamente ingiusto che l’uomo sia stato capace di rovinare un bene cosi prezioso che non è un bene assoluto di qualcuno, ma di tutti. Ognuno ha il diritto di godere della bellezza della natura, dei suoi fiumi che alimentano terre e dissetano animali e che sono l’habitat di molte specie di pesci; chiunque ha il diritto di usufruire della maestosità degli alberi, dei loro frutti, della loro ombra, delle loro rigogliose chiome che sono il rifugio di molti uccelli; ognuno ha anche il diritto di godere delle montagne per lo sport, per attraversare i propri paesi, godere dei colori che assumono nelle varie stagioni oppure solo di rimanere incantati per via della loro bellezza.

Ma abbiamo anche dei doveri. Non solo diritti. Anche nei confronti della Natura e non solo degli altri esseri umani.

L’uomo non ha utilizzato la natura solo per vivere, così come abbiamo studiato che ha fatto nei primi secoli della formazione della Terra, ma è arrivato a sfruttarla, cioè ottenere da essa sempre di più senza rispettarla; senza curarsi delle conseguenze, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui l’inquinamento è ovunque ed è causa di morte di molte specie viventi, compreso l’uomo. L’uomo, di questo passo, morirà per la sua stessa mano. Ma che follia è mai questa? Vogliamo rendercene conto prima che sia tardi?

Ognuno di noi è chiamato allora a curare e a rispettare ciò che lo circonda. E un concetto che bisogna avere chiaro è che tutti (ma davvero tutti) possiamo fare qualcosa, iniziando dai piccoli gesti quotidiani perché uniti a quelli degli altri, daranno alla natura un grande aiuto e un sospiro di sollievo; per esempio, chiudere il rubinetto mentre ci spazzoliamo i denti, così da risparmia acqua; o spegnere la macchina quando si è fermi, evitando
così inutili emissioni di gas; impegnarsi nella raccolta differenziata, che tra l’altro diventa un’attività divertente per certi aspetti. Molti pensano che sia troppo tardi per porre rimedio ai danni fatti in passato, invece, secondo me, tutti possiamo contribuire a salvare il Pianeta. L’unione, infatti, fa la forza.

Articolo di Irene Buzzelli

Articoli Recenti, Sostenibilità

Rifiuto, una strana parola

CHI INQUINA? Chi non conosce gli effetti dell’inquinamento sulla propria salute.

PERCHE’? Per lo scarso valore che si attribuisce ai beni ambientali e per risparmiare sui sistemi di smaltimento dei rifiuti

COS’E’ UN RIFIUTO?

Un rifiuto è “qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali, abbandonato o destinato all’abbandono”.Ma il significato negativo che attribuiamo ai rifiuti non riguarda la natura, visto che anche la natura ricicla: sono i nostri scarti, quelli dell’uomo, che sono sporchi, pericolosi e che sono tantissimi ad essere diventati un vero e proprio problema. La natura ci insegna però a riciclare i rifiuti e a farli diventare nuovamente prodotti utili, infatti, come sappiamo, in un ecosistema perfettamente naturale non esistono rifiuti. Potremmo imparare da questa grande Maestra come comportarci e potremmo iniziare dalla raccolta differenziata, che è l’operazione che permette di separare i rifiuti suddividendo quelli da smaltire (rifiuti non recuperabili) da quelli che invece si possono recuperare, riciclare o reimpiegare. La raccolta differenziata diventa un grande risparmio di energia. Gettare via qualcosa significa, infatti, gettar via anche l’energia consumata per produrla. Basta solo informarsi presso il proprio comune di residenza o su siti ufficiali, così da capire bene cos’è l’organico, ad esempio, o il secco, e così via.

La classificazione dei rifiuti:

rifiuti urbani

  • Rifiuti domestici anche ingombrantirifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade
  • rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche
  • rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali.

rifiuti speciali

  • I rifiuti da lavorazione industriale
  • i rifiuti da attività commerciali
  • i rifiuti derivanti dall”attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti da trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi
  • i rifiuti derivanti da attività sanitarie
  • i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti
  • i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti
  • altri.

rifiuti urbani pericolosi (RUP)

Sono i rifiuti che contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze pericolose e che quindi devono essere gestiti diversamente, come per esempio i medicinali scaduti e le pile.    

rifiuti speciali pericolosi

Sono quei rifiuti generati dalle attività produttive che contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze inquinanti, come:

  • Raffinazione del petrolio
  • processi chimici
  • industria fotografica
  • industria metallurgica
  • oli esauriti
  • solventi
  • produzione conciaria e tessile
  • impianti di trattamento dei rifiuti
  • ricerca medica e veterinaria

Dopo aver capito un po’ quali sono i rifiuti e quali sono quelli più pericolosi, chiudiamo con la regola delle 4 R, che è facilissima da memorizzare e ci aiuta molto nel farci ricordare quali sono i comportamenti giusti da adottare:

RIDUZIONE… produrre meno rifiuti. Come? Scegliendo prodotti costituiti da minor materiale di imballaggio, portando da casa la borsa della spesa, servendosi di prodotti ricaricabili, ecc.

RIUTILIZZO…utilizzare più volte una cosa prima di gettarla via permette di allungare il “ciclo di vita” degli oggetti. Come? Acquistando prodotti più facilmente riutilizzabili riducendo l’USA E GETTA, preferendo contenitori con vuoto a rendere, o gli imballaggi minimi, o riutilizzabili, o riciclabili con minimo impatto ambientale, ecc.

RECUPERO… Valorizzare il rifiuto come una risorsa per ricavare energia Come? Bruciando il legno nel caminetto per produrre calore.

RICICLO…Trasformare nuovamente il materiale. Come? Selezionando i rifiuti, adottando la raccolta differenziata, producendo ecodesign o ecogioielli etc. 

Beh, che dire? Differenziatevi!

Articolo di Michele Altieri, IIA