Considero amore tutte le parole che non ti ho detto, tutte le poesie che non ti ho non scritto, se non dentro al mio cuore. Considero amore anche i piccoli gesti, anche se rari. Considero amore litigare con qualcuno sapendo che tornerà la pace. Considero amore scrivere una lettera a qualcuno anche se non ricambiato. Considero amore passare la giornata insieme al mio cane, l’aiuto di un professore quando si è in difficoltà. Considero amore l’amore nascosto tra queste righe, vedere il sole che sorge dal mare per me è considerato amore.
Francesca Cimini, Savana Perrotta, Sara Amicucci – Esercizio di Ricalco linguistico su Considero Valore di Erri De Luca
Quando la terra è giovane e fresca, quando la testa è piena di festa, quando la terra splende contenta, quando il vento profuma di menta, quando è più dolce anche la sera è proprio allora che è Primavera. ALEXANDRU IONEL COSMA, 1A
La luce splende la notte attende e la vita si accende.
I nuvoloni spariscono le piante fioriscono e i bambini in giardino si uniscono.
L’umore migliora la terra di buono odora e la primavera tutto indora.
MONICA DARIA PRECA PUSCHIN, 1A
I fiori stan nascendo e i bambini stan crescendo, le giornate si stanno allungando e la mia felicità sta aumentando, perché possiamo uscire senza giacconi senza tornare a casa coi geloni. Gli amici da lontano stanno tornando e altre amicizie stanno nascendo sotto al sole e ai fiori di pesco baciati da un venticello fresco. Gli alberi, le foglie, i colori! Ormai siamo tutti più buoni! Speriamo anche i grandi della Terra così che possano mettere fine alla guerra e con questa primavera dare inizio a una nuova era.
La poesia è ovunque, in quello che vediamo palesemente, ma il sentore è che la poesia sia davvero in ogni piega delle nostre giornate, oltre che in quelle dei nostri libri. La poesia è in un fiore che sboccia, nel sole e nella luna che si alternano e non si stancano di farlo, in due bocche che si avvicinano o in due mani che si stringono. Sì, passerà il coronavirus e ci daremo la mano di nuovo tranquilli e ci abbracceremo forte. E poi, in fondo, anche in questo periodo c’è stata poesia: nella natura che si è rinvigorita, nelle riflessioni che ognuno di noi ha avuto modo di compiere nelle proprie case e nella riscoperta di valori speciali. Ma non ci aspettavamo che la poesia potesse stare pure dentro la prosa.
Come lo abbiamo scoperto? Col metodo Caviardage. E l’abbiamo creata noi. Ci siamo divertiti tantissimo a scovare le parole giuste e a mescolarle, a creare poesia sulla carta e colorarci un senso intorno. Nel video, alcuni dei nostri lavori. Se siete alunni come noi vi potrete cimentare in questo momento storico così particolare a creare le vostre piccole opere d’arte, da appendere o da regalare anche come se fossero dei quadri. Insomma, un modo creativo di passare il tempo in casa utilizzando colori e poesia. Buona visione.
“Non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro”.
Un messaggio bellissimo quello che ho tratto da questo libro. Un testo che mi ha scavata dentro. Il mercante di luce è uno di quei libri emozionanti ed intriganti, da leggere tutto d’ un fiato. Narra fatti, favole, storie e poesie in solo una centinaia di pagine e racconta la storia di un ragazzo, Marco, e di suo padre, insegnante e appassionato di greco, Quondam. I due, insieme, si trovano a vivere tante emozioni diverse. Quondam divorzia con Miranda spiegando tutto in una lettera ed è in crisi per la malattia del figlio. Leggendo questo libro si percepisce un grande e profondo senso nelle parole e nella vita, anche quando sembra tutto perduto. Marco purtroppo soffre di progeria, una malattia genetica dovuta alla mutazione di un gene del DNA e questo purtroppo è indice di una vita molto breve. Ma l’aspetto peggiore è che Marco lo sa, la progeria non coinvolge le cellule celebrali, quindi, per tutti i suoi diciassette anni di vita sarà curioso, emotivo, consapevole, brillante ed intelligente. Quondam nonostante il dolore vuole dare a suo figlio la sua parte migliore, la cultura, e quindi nella brevissima vita di Marco, Stefano cerca di fargli vivere tutto il tempo di un’esistenza normale, raccontandogli di poeti ed eroi greci, cercando di sorpassare la paura con la forza della bellezza. Durante il racconto emergono moltissimi personaggi, tanti oggetti (come il taccuino di Marco e il pallone da calcio), mille storie greche, eventi significativi e un vortice di emozioni che partono dalla rabbia e dalla tristezza fino ad arrivare alla gioia e all’amore, il sentimento più complesso di tutti. Amore in senso lato.
“L’amore è ossessione; non designa un termine, non disegna un futuro, non esiste un progetto, un “faremo”, un “saremo”, e non esistono perché. Questa passione brilla di una luce così intensa , così insopportabile alla vista che non può durare più di un attimo, poi è solo il buio dell’attesa nella speranza di un altro evento simile…(pag 85)”
Il vero protagonista del romanzo è proprio lui: l’Amore- L’amore per la letteratura greca, l’amore per Miranda –che resta amore anche se finisce, perché in fondo l’amore si trasforma ma non finisce mai-. O, ancora, l’amore di Marco per il calcio, l’amore di Quondam per il figlio e viceversa. Insomma, alla fine mi sono accorta che senza questo sentimento non sarebbe successo niente, che forse le nostre vite le muove l’amore. E che l’amore va oltre i confini, come le geostorie che qui raccontiamo, perché è fortissimo, perché non lo puoi chiudere in una stanza. E mi sono accorta che è l’amore a generare luce.
Marco è allora il mercante di luce perché è riuscito a insegnare a suo padre che esiste un senso che va oltre le apparenze, che è proprio dell’anima, degli uomini nobili. E che quel senso va cercato, alla fine dei giochi. C’è chi rischia di non trovarlo. Quondam lo trova grazie al figlio. Qualcuno forse l’amore ce lo deve spiegare. Con i fatti, però. Così da poterlo insegnare e trasmettere a nostra volta. E così Quondam, dopo un mese dalla morte del figlio, torna a lavorare: pur mantenendo dentro di sé il vuoto più grande del mondo, negli occhi, nella mente e nel cuore porterà per sempre “la luce” di Marco.
In occasione della giornata della poesia, la prof ci ha distribuito dei segnalibri con su stampata una poesia, un regalo per noi e un’occasione per riflettere.
Questa poesia, Prima di tutto l’Uomo, di Nazim Hikmet, è un inno all’amore, amore per l’ambiente e la natura, ma soprattutto amore per l’essere umano. L’autore dedica al figlio queste parole, come messaggio importante da lasciargli e trasmettergli, come un tesoro prezioso da custodire, come una specie di ricetta per la felicità. Noi abbiamo commentato e analizzato la poesia in classe e abbiamo espresso le nostre riflessioni sia oralmente sia in maniera scritta.
Scorrendo la galleria potrete leggere alcuni dei nostri lavori; l’immagine di copertina è una foto di Alessia Raimondi.